A pag. 143 e seg. del libro “Apparato Minorico della Provincia di Roma” R.P. Maestro F. Bonaventura Theuli di Velletri – Anno 1648 – si legge: “Del Convento di Canemorto. Capitolo XIII.
Il Convento di Canemorto è sotto il titolo di S.Maria de’ Raccomandati, fuora della Terra, congiunto alle Mura di essa; era Hospidale, fu dato alla Religione, e per essa al P.F. Massimo Pirchio dal Borghetto Diocesi di Civita Ducale, ma perché spettava al Vescovo Cardinal Sabinense a prestarvi il consenso, fu necessario ricorrere alla di lui benignità per ottenerlo, quale s’ottenne nel MDLXXXII (1582) dal sig. Alessandro Lana Vicario Generale dell’Eminentissimo Cardinal Gravellano Vescovo Sabinense, come apparisse per Breve, che comincia: Reverend in Christo Patribus Ministro Generali Ord. S. Franc. Conventualium, Provinciali Urbis, ac Custodi seu Guardiano, et Fratibus num existentibus in Ecclesia Santae Mariae de’ Raccomandatis extra Castrum Canis Mortui, Sabinensis Diocesis salutem in Domino sempiternam. Pro parte vestra nobis expositum fuit, quod alias, annis elupsis Communitas, et homines dicti Castri et Dat Romae ex Aedibus nostrae Residentae sub an. 1582. 9. Non presentib. DD Nicolao Scaglioni Canonico Sabinensi, et Dominco Gomez Canonico Turulen.
Registrato da Not. Porfirio Corsetto di Aspra, il quale registra ancora la concessione, e facoltà data al detto Vicario dell’istesso Eminentissimo di conferire, e concedere Beneficij, Cure, Chiese, Collegiate, e altre cose del Vescovato a chi li pareva, sotto l’ultimo di Maggio MDLXXIX (1579).
Con questa facoltà e con il vigore di tal Breve se ne pigliò di nuovo il possesso per mezzo della Communità a’ 15 di Decembre anno come sopra, il che apparisce per l’infrascritto Istrumento. In Dei nomine Amen. Anno Indictione et Pontificatus Sanctiss. D N Gregorij PpXij, anno undecimo, die vero 15 Decembris. Ego Dominicus de Fabris de Canemortuo publicus Apostolica auctoritate Notarius et vigore retroscrittarum literarum requisitus a’ R.PF. Maximo Pirchio de Burghetto Civitatis Ducalis in Regno Neapolitano Religionis Conventualium S. Francisci me una cum Marco Antonio Tiberijm Mattheo Francisci et Marco Francursii, mascarijs, ac testibus infrascriptis persolaniter contuli ad Ecclesiam S.Mariae de Raccomandatis sitam extra Castrum Canis Mortui predicti et aperta I anna dictae Ecclesiae Cum Damorum ipsius adiunctarum, emundem R.Patrem introducendo, et genuflexo, facta debita adoratione ad Altare, ut decet, ipsum nomine et pro sacra Religione S. Francisci Conventualium etc.. presentibus etc..- quali scritture in un sol foglio di Carta pergamena si conservano nel nostro Convento. Si pigliò dunque il possesso non solamente della Chiesa, ma ancora d’alcuni beni stabili a quella annessi.
La Chiesa è grande, bella con organo, ben tenuta. V’è un’Immagine antica della Madonna sotto nome de’ Raccomandati, la cui festa si celebra il giorno dell’Assunzione di Nostra Sig. Dietro l’Altare Maggiore vi sta una Cappella abbellita da’ Signori Muti con la loro sepoltura, nella quale sono seppelliti alcuni di questa nobile famiglia, per essere stati Duchi di questo Castello, e di tutta la Valle Mutia.
Nell’entrare in Chiesa vi sono, una per parte, nel muro le due seguenti memorie in marmo. (non è marmo, ma pietra, forse botticino).
Questo luogo è piccolo senza Claustro, povero, sta però in bel sito, godendosi in esso la veduta di tutta Valle Muzia e di tutte le Terre, e Castelli delle sue Colline; non vi sono stati padri graduati, solamente il P. Fra’ Francesco Zoppi cantore buono, che è stato Vicario per molti anni ne’ Conventi di Fiorenza, di Roma e d’Assisi, e vivente v’è il P. Fra Domenico Iannelli sudetto”.